Pievefavera di Caldarola (MC)

Stai viaggiando e guardi dal finestrino: alberi, montagne, prati fioriti, poi il paesaggio si restringe e sfreghi contro rovi e cespugli spinosi, quasi ti fai male al solo vedere. Il paesaggio torna bello, arioso, godi della natura, del bel sole, dell’azzzuro, del verde. Improvvisamente si fa tutto buio: una galleria, abbastanza lunga. Solo qualche timida luce qua e là, ma gli occhi non sanno dove posarsi… Torna la luce, che sollievo! Vedi in lontananza uin piccolo paese, con la sua chiesa e il campanile a punta, e ti scappa un bel sorriso, ormai sei quasi arrivato! Ecco le prime case, antichi ricordi si riaffacciano: non è cambiato nulla! Sali sali e trovi gente amica, volti che ti accolgono, mani che salutano.

Così è la vita: momenti belli, momenti di dolore, di sofferenza, e poi di nuovo il sole. Quella chiesa che ti ispira pace e familiarità è Gesù stesso che ti accoglie dopo ogni ritorno, dopo ogni lotta, e non gliene frega nulla se ti sei sporcato e ferito: ti abbraccia, proprio come il tuo paese. Ti accoglie e ti ama, così come sei.