Oggi, lo sappiamo, è un giorno di grande gioia per tutta la chiesa: Festa della Divina Misericordia, e canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, momento di grazia per tutta la comunità ecclesiale.

Venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Gesù anche dopo la risurrezione rimane uno di noi, si mette in viaggio per stare con noi, e per rimanere in mezzo a noi. E ci porta un regalo: la pace! Pace e amore sono i termini più usati e abusati, e vogliono dire tutto e niente, perché snaturati del loro vero significato. La pace portata da Gesù è quella che Lui ci ha pagato con il suo sangue, pace con Dio e con il mondo, con noi stessi!

“Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco.” Potrebbe sembrare scortese: prima ci dona il regalo, la pace, e poi ci fa vedere lo scontrino? Aldilà di facile umorismo, vediamo in quest’ostensione la conferma, la garanzia che il suo dono è vero e per sempre: più nessuno potrà strapparci la sua pace. Le sue ferite, che permangono anche dopo la resurrezione, sono il sigillo del suo Amore misericordioso per noi.

E poi, tutto l’episodio di Tommaso! Grazie Tommaso per aver chiesto conferme, grazie per aver voluto metterci il naso! Tommaso poteva anche credere alla testimonianza degli altri apostoli, ma vuole fare lui stesso l’esperienza della risurrezione, non vuole viverla come riportata da altri. E Gesù acconsente a questo suo desiderio: metti qui la tua mano! E lo dice a ognuno di noi, tocca con mano il mio amore per te, non temere!

“Gesù fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro”: sono quelli che avvengono nella tua vita, quelli che il Signore ti dona di vivere che mai nessuno scriverà con inchiostro, ma che sono incisi nel tuo cuore e nella tua mente. A noi coglierli e custodirli. Buona domenica della Divina Misericordia!