Che cosa un uomo potrà dare
in cambio della propria vita?

Mt 16,21-27


Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.

Ci sono degli eventi nella vita di ciascuno, che non si è mai e poi mai disposti a vivere. Leggendo questo brano di vangelo, penso a quando mio papà ha concluso la sua vita qui sulla terra. Anche avesse avuto 150 anni non sarei mai stato consenziente alla sua morte, perché l’amore non è mai sazio di amore. Eppure, come un nastro trasportatore, la vita ti presenta alcuni eventi con passaggio obbligato. Quasi sempre ognuno sceglie di percorrere una strada piuttosto che un’altra, di fare questa o quella scelta di vita… finché ti trovi davanti a queste situazioni che non hai scelto, nelle quali allarghi le braccia e vai avanti, chiudi gli occhi, li riapri, e vivi tutto ciò che ti viene posto innanzi. Quello che posso dire della mia piccola esperienza personale, è che proprio in quei momenti bui mi sono sentito sostenuto, pur nel dolore più acerbo, da una forza che non era mia, da una presenza che mi teneva in piedi e camminava con me.

Una situazione simile vivono gli amici di Gesù, quando Lui propone loro il programma del weekend di pasqua (non dimentichiamolo: pasqua significa passaggio, e spesso è un passaggio obbligato). Resistenza, freno a mano tirato, io non ci sto, ma tu sei matto! Queste le reazioni di Pietro, che, delicatissimo nonostante il suo carattere irruente, prende da parte Gesù e gli dice: “Questo non ti accadrà mai!” Quello di Pietro è amore che vuole difendere l’amato da tutto ciò che è dolore, da tutto ciò che è negativo, un po’ come fa mamma chioccia coi suoi piccoli: difesa, protezione, tutela… Ma qualcosa non va per il verso giusto. Gesù dice a Pietro, senza mezzi termini, di tornare dietro, cioè di rimettersi sui passi del Maestro, di continuare a imparare, perché con quest’ultima sua uscita ha certamente professato e manifestato il suo affetto, ma divide Gesù da quel passaggio obbligato, lo fa deragliare da quella che è la strada tracciata.

 

Che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?

Per quanto fai e dici, ti opponi, ti arrabbi, la vita ti conduce per strade che non hai scelto, e vivi episodi che avresti volentieri evitato. Percorrendo questi vicoli stretti e sconnessi ti rendi conto che la tua vita non è barattabile con niente e con nessuno, non c’è nessun termine di paragone con essa, non te ne puoi appropriare, non puoi possederla, puoi, anzi devi viverla, tutta quanta. Gesù vuole dirti che la vita è dono, è regalo, non è tua creazione, non è a tuo uso e consumo. Non decidi tu quando nascere, non decidi tu quando ammalarti, non decidi tu quando morire: ti è stata data vita perché tu viva fino in fondo ogni evento, ogni situazione in un atteggiamento di fiducia e abbandono nelle mani di chi ti ha pensato prima dei secoli, nelle mani e nel cuore di Colui che per te vuole il meglio, e quando c’è da soffrire sa spezzare e inghiottire con te il pane duro del dolore, ma sa anche essere l’amico gioioso con cui gustare un dolce e un buon vinello per le belle occasioni. Non devi dare niente in cambio della tua vita, proprio perché è un regalo dell’amore di Dio. Vivi ogni istante con Lui, che non è l’amico immaginario, e neppure è un’invenzione della psiche malata di qualcuno, ma è quella presenza misteriosa e semplice insieme, che lascia sui sentieri dei tuoi giorni le tracce dei suoi passi, silenzioso compagno di cammino.