Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Io sono nel Padre e il Padre è in me. Chi ha visto me ha visto il Padre (Gv 14,6.9.11)

Una donna affronta il delirio della folla assetata di sangue, una donna e tutta la sua sensibilità. Cosa può fare un fazzoletto in quell’oceano di dolore? Nulla e tutto. Nulla: Gesù continua il suo cammino e a breve la morte isserà la sua bandiera di vittoria (almeno fino al mattino di Pasqua). Tutto: quel gesto è il tutto di quella donna, è tutto ciò che lei può fare e lo fa.

Quel panno intriso di lacrime e di sangue è la vittoria della debolezza sulla prepotenza, è saper donare il proprio nulla, certi che il bene rimane per sempre e che i piccoli gesti scolpiscono le rocce dei secoli e dei millenni.
Veronica, donna del tutto, cammina con noi, e stringe al suo cuore il dolore del Signore, donandoci l’icona dell’amore donato e ricevuto, e il suo nulla diventa il tutto di Dio.

Luca Rubin

Vorrei vederti in faccia, Signore.
Guardarti negli occhi.
Seguire il profilo dei tuoi lineamenti.
Vorrei avere un volto,
uno sguardo.
Vorrei sentire una voce.
Un respiro.
Vorrei poterti riconoscere
a prima vista
e poter dire:
eccolo, è lui!
Sarebbe stato
un grande dono.
Ma tu – come sempre –
hai voluto darmi molto di più
di un volto, di uno sguardo
e di una voce.
Mi hai dato il volto, lo sguardo e la voce
di ogni fratello e di ogni sorella
che vive accanto a me.

Patrizio Righero