Pagina di riferimento Lc 1,26-38

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio

Il primo passo del grande viaggio. È Dio stesso che si mette in cammino, ha le ali ai piedi, tanto grande è il suo desiderio d’incontrarti, di raccontarti il suo piano, le sue sorprese, semplicemente di stare in tua compagnia. Non vede l’ora di coinvolgerti nella sua vita, e per farlo si mette in cammino; Lui che ti ha creato corre da te, perché desidera completare la sua opera. Vuole tessere con te un capolavoro, e per realizzarlo esce di casa, si scomoda, lascia i cieli e bussa alla tua porta. Sì, Lui sa dove abiti, sa di cosa sono fatti i tuoi giorni e di come sei fatto tu, ebbene: non è intimorito dal tuo carattere, neppure la tua faccia buia del lunedì mattina frena la sua corsa. Bussano alla porta, vai…

Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te

Un invito, una constatazione e un’affermazione: l’invito (Rallègrati) è la conseguenza dell’affermazione (il Signore è con te), l’affermazione conferma la constatazione (piena di grazia). Come puoi ben vedere, queste prime parole proferite dall’angelo, ci portano subito nell’occhio del ciclone, dove creatura e creatore interagiscono, si incontrano, dialogano, si amano. Se l’angelo se ne fosse andato dopo aver detto queste prime parole, l’annuncio ci sarebbe comunque stato. Maria, piena di grazia, piena di gioia (lo stesso termine in greco ha questi due significati) è invitata a rallegrarsi, cioè continuare a vivere la sua relazione con Dio: l’annuncio dell’angelo conferma ciò che Maria vive da sempre. Dio aumenta sempre la dose di amore e di donazione quando una sua creatura è sua seriamente e non solo a parole. L’affermazione apre le porte a ogni possibilità: se il Signore è con te tu puoi realizzare tutto il bene di cui sei capace, e ancora di più. Dio con te è la garanzia del successo, non perché sarà tutto facile e indolore, questo no, ma perché il suo amore sarà la medicina a ogni fatica, l’abbraccio nella solitudine, la vicinanza nella notte più buia.

Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio

Altro invito e altra affermazione. Dopo il rallegrati c’è il non temere. Dopo l’iniziale entusiasmo, la festa, le foto, gli auguri, il brindisi, arrivano i giorni della vita ordinaria e quotidiana, i piatti da lavare, la spesa da fare, la fatica delle relazioni umane. Non temere è la mano di Dio che ti protegge, è il suo sguardo che ti custodisce, è la sua spalla che sostiene un po’ della tua fatica, è il ristoro che ti offre la preghiera. Rallegrati e non temere sono sinonimi di un medesimo atteggiamento: quello della fiducia incondizionata in Dio, che piova o ci sia il sole io sono del Signore. Questo è l’invito dell’angelo porge a Maria da parte di Dio: sei già tutta di Dio, continua ad esserlo, qualsiasi cosa succeda.

Lo chiamerai Gesù

Il progetto di Dio non è aria fritta! Lui è sempre molto pratico e concreto, e ciò che fa, la sua volontà, ha sempre un nome e un cognome. Pensa alla delicatezza di Dio, che non impone il nome del bambino (si chiamerà Gesù): il nome diventa l’anello nuziale con cui lo Sposo si unisce per sempre a Maria, Sposa e Madre. Lo chiamerai Gesù: non ci poteva essere modo più delicato per offrire a una donna, a una mamma, la gioia di dare un nome, e quindi un volto, al suo piccolino, che porta ancora in grembo. Spesso perdiamo queste delicatezze del Padre per smarrirci nei labirinti della filosofia e della teologia, buoni anche quelli se usciamo fuori con le tasche piene, ma molto spesso rimangono solo chiacchiere, ipotesi. Lo chiamerai Gesù, oltre a essere l’anello è anche il sigillo di ciò che Dio vuole realizzare attraverso Maria: “Dio salva” è il significato di questo nome santo, e quando Dio salva, la creatura gioisce e non teme.

Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo. Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

L’angelo prosegue il suo annuncio, e dopo aver fatto dono del nome, parla del figlio. I termini sono di grande potenza e gloria, tuttavia il primo titolo sarà quello che contraddistinguerà sempre: Figlio. I titoli messianici, altisonanti e nobili, sono solo l’ombra di chi è Gesù. Nel momento più buio e doloroso della sua vita, la grandezza e potenza qui annunciate vengono nascoste dai chiodi, dalle spine, gli insulti e gli sputi sfigurano il volto del Signore. Proprio nel buio della croce e della morte, Gesù esprime con una forza imbattibile la sua figliolanza: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” (Lc 23,46) “Gesù vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ”Donna ecco il tuo figlio!” (Gv 19,25) Fino all’ultimo respiro Gesù è Figlio di Dio e figlio di Maria.

Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Nulla è impossibile a Dio

Ecco l’incontro, l’unione, l’abbraccio tra Dio e Maria! In questo incontro troviamo gli estremi: Dio altissimo che si fa piccolo, la potenza che diviene ombra, Dio che nasce, la creatura che genera il Creatore. Più che incontro è uno scontro, che potrebbe destabilizzare le nostre menti così assetate di ordine e raziocinio; tuttavia, ciò che dona equilibrio a questo incontro così sproporzionato e impari, è proprio l’amore di Dio per Maria, e l’amore di Maria per Dio. Nulla è impossibile a Dio, è la risposta dell’angelo ai tuoi punti interrogativi, ai tuoi ‘boh’. La potenza di Dio è fare della tua vita un capolavoro, con materiali poveri e imperfetti. Prima della potenza c’è il nulla, il tuo nulla, da mettere nelle mani di Dio, da affidare, da consegnare, perché non ha senso deprimersi e angustiarsi quando Dio in persona tende le mani e chiede di abbracciare tutto te stesso, e in questo abbraccio ti dona di essere figlio amato e voluto.

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola

Nella risposta di Maria troviamo tre elementi (più uno) che scandiscono tre momenti di un cammino verso Dio:

  • Eccomi: la sua disponibilità, il suo sì pieno e incondizionato a Dio. Eccomi, sono qui, pronta a compiere il tuo sogno, il tuo progetto d’amore.
  • Ecco la serva: un altro incontro-scontro tra la creatura e il Creatore. Maria ha piena coscienza di se stessa e sa di avere a che fare con Dio, e in questa consapevolezza si offre totalmente, non come regina, ma come serva, che sa fare quanto le viene chiesto e sparire nel silenzio.
  • Ecco la serva del Signore: Il sì di Maria e il suo servizio sono a beneficio di Dio stesso, il Signore, e nel volto di Dio Maria conosce se stessa.
  • Avvenga per me secondo la tua parola. Per me: l’incarnazione ha avuto inizio, Maria è serva e madre del Signore e quel “per me” così concreto e pratico è il ritornello di tutta una vita offerta e sofferta per amore.

E l’angelo si allontanò da lei

Questa conclusione riporta la stessa musica di un’altra: “Tutto è compiuto” (Gv 19,30). Come Gesù in croce, anche per Maria tutto si compie fin dall’inizio della sua vita con Dio. Sposa, Serva, Madre sono tre situazioni che dipingeranno ogni suo respiro, ogni sussurro della sua anima, e Maria accoglierà l’ultimo grido del Figlio in croce con la stessa incrollabile fede di quando disse: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola.