Oggi la Chiesa prevede tre formulari per la Santa Messa, a seconda dell’orario in cui si celebra: Messa della notte, dell’aurora e del giorno. Passiamo in breve rassegna in tre brani evangelici, e vedremo che andranno a formare un unico disegno… come un luminoso mosaico della Natività.

Cliccando sul versetto sottolineato si può leggere il brano per intero. 
“Troverete un bambinoavvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”(Lc 2,12). Nella Messa della notte viene letto l’annuncio degli angeli ai pastori, molto preciso, anche se difficile da credere: un bambino in fasce (quindi neonato), (nella cultura ebraica le fasce indicavano che il bimbo non era orfano, era amato e curato), e posto in una mangiatoia?! Penso che i pastori qualche domanda se la siano fatta, ma il dubbio non arrestò i loro passi, e accorsero: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere.”. Se fossero rimasti alle loro domande e dubbi, non avrebbero adorato e contemplato il bambino Gesù. E anche noi, se ci lasciamo inchiodare i piedi dai nostri punti interrogativi, talvolta mal posti se non importuni! Rimarremmo fermi in quella piastrella a porci domande insulse, mentre a pochi metri da noi il Paradiso scende in terra per amore nostro!
“Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia”(Lc 2,16). Questo versetto è tratto dal brano evangelico dell’aurora, e troviamo i pastori in contemplazione. Non sono più nominate le fasce del neonato, e compaiono nel testo Maria e Giuseppe; gli studiosi affermano che questo cambiamento vuole indicare ed evidenziare tutto l’incommensurabile amore che i santi sposi Maria e Giuseppe riversano sul Figlio di Dio loro affidato. Tenerezza, sollecitudine, cura, attenzioni, per attutire almeno in parte la ruvidezza della paglia e il rigore del freddo. Anche noi adoriamo Gesù bambino, e lo accogliamo nel nostro cuore, nella nostra vita, anche se non siamo pronti (non lo saremo mai), e lasciamoci circondare dalla sua calda luce.
“E il Verbo si fececarne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Ormai è pieno giorno! La Chiesa proclama la pienezza della verità, attraverso la penna dell’evangelista Giovanni. Quel Verbo annunciato, proclamato, profetizzato e atteso, è ora uno di noi, uno come noi! Non è forse questa la gioia grande del Natale? Non siamo soli, non siamo abbandonati a noi stessi: Dio è con noi, Dio è per noi! “Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra” (Dt 4,39).
Buon Natale di Gesù!

Fonte: http://www.vitadiocesanapinerolese.it/