Ti è mai capitato di vivere una gioia così grande da trasformare tutta la tua vita? Ti è mai successo che l’incontro con una persona amata abbia fatto vibrare le fibre più profonde e intime del tuo cuore? Tutto diventa secondario e accessorio davanti a queste emozioni così forti! Ma non sono solo emozioni. Sono vissuti reali di persone reali, come me e te, sono corpi, anime, abbracci, baci, sorrisi, sguardi, lacrime! Pressapoco tutto questo dev’essere successo quel giorno di primavera quando Maria, la ragazzina visitata dall’amore, corre in fretta verso la casa di Elisabetta, donna matura e neo-mamma attempata. Due donne che si incontrano hanno sempre tanto da raccontarsi (permettetemi un tono affettuosamente ironico!) e quel giorno vede due donne che dopo un abbraccio che sconquassa le loro vite, mettono insieme il puzzle della vita, che pur coprendo alcune zone, rimane incompleto e avvolto da un mistero più grande di loro: Dio che si fa carne, uomo, persona! Elisabetta benedice, ringrazia. Maria canta e danza con tutta se stessa le meraviglie di chi la ama da sempre.

A tutto questo seguono tre lunghi mesi di servizio, silenzio, umiltà, tre mesi di vita quotidiana: Maria oltre ad essere ancella del Signore, si rende serva di Elisabetta, bisognosa di cure e attenzioni.
Dopo solenni liturgie segue un servizio generoso e solerte al mio prossimo? Dopo aver lodato e magnificato Dio è il suo amore, le nostre maniche vengono rimboccate dalla carità operosa? Se così non fosse siamo fuori gioco, ci stiamo illudendo di amare il Signore, siamo come bronzo che risuona direbbe San Paolo.

Oggi Maria ed Elisabetta ci fanno vedere come si vive l’amore di Dio: dimenticandosi e mettendosi a servizio non di Dio, che è troppo comodo, ma di ogni uomo e ogni donna che sfiora la mia vita. E sarà anche per te primavera, anche nel bel mezzo dell’inverno.
Buona domenica!