Procedendo nel nostro cammino verso la grotta, incontriamo nel presepe tante donne, tutte affaccendate: lavandaie, contadine, casalinghe: tutte con qualcosa da fare, o da portare. Il presepe stesso è luogo femminile per eccellenza, luogo della Madre che dà alla luce il Figlio. Queste donne ci offrono vari spunti di riflessione, utili per giungere a Natale con una consapevolezza maggiore.

Donna e madre, è un binomio inscindibile. E se anche una donna non fosse madre biologicamente, se è davvero donna è comunque madre in senso spirituale, madre nel cuore: la donna è sempre madre, non solo dei propri figli. E nel presepio le donne portano dedizione, presenza, il loro pensiero arriva là dove c’è bisogno, di cibo, di vestiti, di affetto, di cuore. Ed è bello vedere tutti i personaggi del presepe che in modalità diverse tra loro, convergono verso quel Bimbo, e per Lui agiscono.

Un altro pensiero: Dio ha avuto bisogno di una donna per diventare uomo: non avrebbe potuto fare altrimenti. Contempliamo questo abbassamento di Dio che si fa carne, e in questo abbassarsi innalza l’essere umano, e in particolare la donna, a una vocazione soprannaturale: essere Madre, e Madre di Dio. In Maria ogni donna trova il modello perfetto di femminilità e maternità, non solo perché è stata scelta dal Signore, ma perché il suo “Sì” ha aperto le porte del Paradiso, permettendo il miracolo più grande di tutti i tempi: Dio che si fa uomo.