Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Gv 1,16-18

Mancano ormai poche ore, e no, niente è pronto. Lontani da casa, senza risorse, l’albergo inospitale, trovano una fredda stalla, un angolo per potersi in qualche modo appartare. Loro sono pronti, Maria e Giuseppe, il loro cuore è di Dio e il cuore di Dio pulsa in loro. Dalla pienezza di questa comunione il mondo si autoesclude, è un testimone cieco e sordo.

Grazia. La legge data a Mosè è stato un dono del cielo, ha condotto il popolo di Israele verso la verità, dando una norma di vita, un codice etico da rispettare.

Grazia su grazia . Il Figlio di Dio a questa grazia aggiunge il dono della Verità, attraverso la sua incarnazione. La vita umana che celebriamo nel Natale del Signore è motivo di festa, perchè l’uomo culla Dio tra le sue braccia, non c’è più divisione, non c’è più cielo e terra, uomo e dio, visibile e invisibile. Tutto viventa presente e sperimentabile, e Dio è qui, adesso.

Dio, nessuno lo ha mai visto: cerca nei libri quanto vuoi, sbatti il cranio ovunque, ma Dio non lo ha mai visto nessuno, nessuno lo ha mai incontrato, L’astronauta Yuri. Gagarin disse: «Sono stato in cielo e Dio non l’ho visto», e aveva pienamente ragione: Dio, nessuno lo ha mai visto, l’unico modo per aprire gli occhi e accogliere Dio è il suo figlio. Un altro astronauta, Neil Armstrong ebbe a dire: «chi non ha mai incontrato Dio sulla Terra, non lo incontrerà neppure nello spazio» . La terra è il luogo scelto da Dio per mostrarsi nella carne di un neonato, a due passi da te, vicino a te, dentro di te. Natale è un noioso e vuoto rituale senza questa esperienza della presenza di Dio: a te la scelta.

Contempliamo questa vuota mangiatoia, che accoglierà il Verbo fatto carne, rivelazione del volto di Dio, senso di ogni nostro respiro.