Non è entusiasmante finirci dentro, fare qualche metro e poi rendersi conto che l’orizzonte è precluso: l’unica soluzione è tornare sui propri passi. E non si può dare la colpa a nessuno, perché un vicolo cieco è il risultato di due o più edifici, nessuno lo ha progettato, è nato da solo, come conseguenza di altri disegni, progetti, realizzazioni. Luogo di nessuno, abbandonato a se stesso.

Stai camminando tranquillo e a un certo punto ti trovi davanti a un muro. Sei in un territorio che nessuno riconosce come proprio, un luogo che nessuno ha mai pensato, fuori dal giro, solo, senza risorse.

  È inutile inveire contro il vicolo cieco, incolpare chissà chi, disperarsi, chiedersi come si è finiti lì, o ancor peggio sedersi a terra e aspettare un miracolo, una bacchetta magica, qualcosa che dall’esterno risolva la situazione.

Se a livello geografico è abbastanza facile tornare sui propri passi, non lo è mai a livello esistenziale, perché in quei passi ci avevi messo tutto te stesso: energie, entusiasmo, anni di vita. Seguono periodi di apatia, dove il tempo trascorre per conto suo, ignorandoti. Qualcuno ti dirà: allora, come va la vita? Che fai ora? Cerchi di imbastire una risposta decente, farfugli qualcosa, finché l’interlocutore ti lascia a te stesso e al tuo vicolo.

Stai vivendo una fase importante,  di maturazione, e ne uscirai trasformato. Giorno dopo giorno si stanno sgretolando tutte le certezze nelle quali  per anni hai  investito, rimarrà solo il Vero e il Bello. Verranno spazzate via tutte le sovrastrutture baroccheggianti , orpelli inutili di vite passate, quelle vite che ormai non ti appartengono più.

Questo vicolo cieco è il tuo santuario, quel luogo sacro dove riprendi a vivere, dove ferite si rimarginano, dove il tuo respiro si riappropria del suo ritmo regolare.  Non avresti mai voluto conoscerlo, ma è l’utero che ti riconsegnerà a una vita più vera, senza maschere, perché non avrai più paura di niente, con tutto quel che hai passato!

Vivi tutto questo come un periodo di transizione: se prima eri entusiasta della tua vita, lo sarai maggiormente dopo, perché niente sarà più dato per scontato. Tutto è grazia, tutto è dono.