Chi di voi è senza peccato,
getti per primo la pietra contro di lei
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Gv 8,1-11

Prendi una persona, una qualsiasi. Mettila al centro. E contro di lei poni tante persone che la accusano. È quel che succede tutti i santi giorni: cambia il soggetto, ma le accuse sono sempre quelle, partono da un “non è giusto” e giungono a un “tu sei sbagliato/a”, infischiandosene della dignità di ogni essere umano, e scaricando sul soggetto in questione tutta la rabbia repressa. Alla fine di tutto questo, l’accusatore si sente bene, nel giusto, contento di aver ristabilito la correttezza e fiero di aver condannato il peccato (ma ahimè anche il peccatore).

A nessuno degli accusatori interessa salvare dignità e reputazione di quella donna colta in flagrante. Hanno tutti una bella pietra in mano, e non vedono l’ora di scagliarla su quel corpo di peccatrice. Una pietra fredda e inanimata, come il loro cuore che non sa andare oltre la lettera, oltre la regola.
Chiedono un parere a Gesù, non perché a loro importi qualcosa di comprendere la verità, ma solo per fare del male con la stessa pietra a due persone: un bel risparmio, no?!

Ed ecco che il Vangelo ci offre il fiore più bello per questa domenica di quaresima: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. Sei senza peccato? Cioè sei perfetto? Allora vai, fai strike, al posto dei birilli hai persone, più ne butti giù, più vinci… Se invece ti rendi conto di essere esattamente un essere umano come quella donna, allora rotola via la pietra dalla tomba del tuo cuore, e rinasci a una vita nuova, accetta la sfida di una vita buona e bella, vissuta non nell’arroganza della perfezione, ma nella luminosa consapevolezza che l’amore vince sempre, vince tutto.

Quella pietra la ritroveremo a breve, il mattino di Pasqua, e sarà proprio una donna ad annunciare che “è risorto, non è qui”. Forse è proprio la stessa donna che tanti volevano lapidare.

Buona domenica!