Signore,
mi strappi dalle mani ciò che amo,
laceri la tela delle relazioni,
e mi lasci solo
nel paese spaesato della mia vita.
La Tua mano che mi conduce
diventa spigolosa, fredda,
mi schiaccia contro un muro.

Sei davvero Tu Signore
ad essere così spietato con me?
No, Tu sei un Padre
che ha solo a cuore il bene,
e pur stringendo i denti,
permette che un suo figlio
possa mandare in frantumi
tutta la sua vita…

Ora sei qui con me,
a raccogliere i cocci, a ricordare,
come si fa guardando vecchie foto.
Poi improvvisamente
mi guardi negli occhi e dici:

Ora figlio mio, vivi!
Traccia la linea della tua vita,
Niente è perduto per chi ama,
tutto e tutti rientrano
in quella tela che tu dici
lacerata e persa per sempre
dove è dipinto il mio volto.

Ogni persona, ogni luogo
trovano giusta collocazione:
il volto del Salvatore
continua a giungere
nelle vite di cuori spezzati,
e io continuo il mio cammino.

volto