E’ lui il nostro Padre. (Tb 13,4).
Papa'

Pregando non sprecate parole. Bla bla bla, storditi dalle nostre stesse parole, dette “a macchinetta”, senza comprendere ciò che diciamo: a chi, a che serve? Nel cuore di Dio c’è un enorme tesoro, ma non abbiamo neppure sfiorato lo scrigno che lo contiene. E’ lì a nostra disposizione, se solo facessimo silenzio: poche parole e tanta contemplazione. Per contemplazione intendo stare davanti a Dio con stupore, gioia, ammirazione, godendo della sua presenza, ringraziandolo e amandolo, nella più grande semplicità.

Il Padre sa. Che bello! Non ti senti confortato da queste tre parole? Il Padre sa! Sa ciò che stai vivendo, ciò che soffri, sa delle tue amarezze, dei tuoi problemi, sa che cammino stai facendo. Ma non è solo un sapere razionale: una mamma che ha il bimbo con la febbre molto alta, vive questa malattia del figlio solo con la testa? O tutta se stessa è protesa verso il figlio? Spirito, anima, corpo, tutto! Così è Dio nei confronti di ognuno di noi: un Papà strainnamorato!
Pregate così. Poco fa Gesù ci dice di non sprecare parole, e adesso ci insegna una formula di preghiera?? Infatti non è una formula, ma una traccia che puoi riempire a tuo piacimento, fermandoti ad ogni frase, e colorandola con i colori della tua giornata. Fai una prova, dai!
Se voi infatti perdonerete. Dopo il Padre nostro, Gesù commenta una sola frase di questa traccia, perchè tutto il contenuto di questa preghiera è ad opera di Dio, mentre il “come noi li rimettiamo (i debiti) ai nostri debitori” è tutta ad opera nostra. Spesso siamo incagliati in relazioni rovinate, abbandonate alla ruggine per anni, e al solo pensarci la ferita fa tremendamente male, suscitando in noi emozioni diverse: ira, vendetta, astio, “questa non me la dovevi fare”, oppure semplicemente dolore, con un ripiegamento su se stessi. Ma Gesù è chiaro: perdona se vuoi essere perdonato. Riflettiamo: se tu non sei capace di perdonare, non sei ugualmente capace di accogliere il perdonio di Dio. Non è mera giustizia, è proprio un’impossibilità, un limite posto da te. Tuttavia consolati: non è un limite genetico, incancellabile: se vuoi, con l’aiuto di Dio, lo puoi rimuovere. Piano piano, senza strappi, conn tanta delicatezza. Domani sarà una cicatrice completamente risanata, e tu vivrai la gioia del perdono, tuo e di Dio.