La Novena di Natale 2017 sarà un ritorno alle origini, perché mediteremo sul testo del “Regem venturum Dominum”, conosciuto come “Canto delle Profezie”, composto da un missionario vincenziano a Torino nel 1720. Il testo ovviamente fa riferimento alle profezie bibliche, in particolare del profeta Isaia.

 

23 dicembre – ottavo giorno della novena di Natale

 

Domani verrà distrutta
l’iniquità della terra
e inizierà il suo regno fra noi
il Salvatore del mondo..
(Zaccaria 3,9)

 

Domani è sinonimo di speranza, di miglioramento, domani è un nuovo giorno, come una nuova pagina pulita sulla quale scrivere. Sì, ne sentiamo tutti il bisogno di pulizia, di bontà (non di buonismo eh), e ciò che celebreremo domani notte sarà un nuovo inizio.

Il vagito di un neonato in una notte fredda cos’ha di così straordinario? Nulla. Proprio questo nulla è la sorpresa di Dio al mondo, il suo regalo sotto l’albero. Non ci stupisce con effetti speciali, non deve catturare il nostro interesse e neppure il nostro denaro. Semplicemente nasce, è presente, vive, c’è.

Domani non è una labile speranza, ma una potente certezza, che il Figlio di Dio sarà dei nostri, per sempre.