Novena di Natale/8
Siamo giunti all’ultima delle sette antifone maggiori dell’Avvento! Dopo i vari titoli con i quali abbiamo invocato il Signore, oggi giungiamo al suo Nome. Nella cultura ebraica, e quindi biblica, il nome indica l’essenza della persona: il nome è il livello più intimo della persona; gli Ebrei, i nostri fratelli maggiori, ancora oggi non nominano il Nome di Dio, per profondo rispetto e devozione.
In questi giorni di preparazione al Natale abbiamo fatto un cammino, né lungo né corto, ma spero, profondo. Oggi siamo arrivati al cuore stesso del Signore Gesù. Ci inginocchiamo adorando il Suo Nome che salva, risana, perdona, converte, consola…
Emmanuele, significa Dio-con-noi, un Dio vicino: “Noi non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.” (Eb 4,15)
Troviamo ospitalità dentro il suo Nome, dentro il suo cuore, e offriamo noi stessi, così come siamo, senza paura: Dio è Amore, e l’Amore non fa paura. È talmente Amore che ci consegna il suo Nome, la sua essenza, da custodire nei nostri giorni. Diceva un bambino di quattro anni: “Quando qualcuno ti ama, il modo in cui pronuncia il tuo nome, è diverso!”
VIENI! Vieni Dio-con-noi, perché davvero ti attendiamo, non perché siamo bravi, non perché siamo santi, ma perché Tu sei Amore, Tu sei quel Nome che da’ pace ai nostri giorni e speranza al nostro domani. Vieni Signore Gesù! Donaci oggi la grazia di poter “essere-con”.

“Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele” (Is 7,14.)