La Novena di Natale 2018 ci farà visitare il presepe e i suoi luoghi, ci faremmo ispirare da essi, dal loro significato; saranno questi luoghi che ci condurranno al centro del presepe, per contemplare l’incarnazione del Verbo, per lasciarci finalmente conquistare dal suo amore, per farci intenerire dai vagiti di un bambino, e per scorgere, tra povere fasce e ancor più povera paglia, il Dio-con-noi.

16 dicembre, primo giorno

Una voce grida:
“Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.

(Is 40,3)

La stradina del presepe non ha grandi pretese, nasce povera, con materiali ordinari, e viene usata da poveri. No, non solo poveri di denaro: non esiste solo quel tipo di povertà, ahimè, e chi è povero non sta fermo, ha bisogno di spostarsi, di incontrare, di fare qualcosa per migliorare la sua situazione.

La strada del presepe ha in sé una missione: rendere possibile la circolazione, favorire lo scambio e la comunicazione. Nell’immaginario comune tutti vedono la strada che conduce verso la grotta, un senso unico con traguardo obbligato, senza possibilità di equivoci; invece la strada del presepe è il vero suo centro, dove si gioca la ricerca, è tra quel percorso tortuoso che i personaggi scoprono la propria identità e camminano per scoprire chi per amore offre tutto se stesso; in questa strada la circolazione è libera, ognuno è rispettato nei suoi tempi e nei suoi modi, gli altri viandanti diventano famiglia, compagni di viaggio, e alla grotta ci sarà l’Incontro con Colui che dirà: “Io sono la Via” (Gv 14,6).

Sto camminando verso di Te
ma anche tu sei in cammino
premuroso, solerte
anche emozionato
e pregusti l’incontro.

Questa stradina di presepe
accolga i miei passi
rassicuri la mia speranza
mi renda fratello di ognuno
e figlio, come Te
Emmanuele Dio con noi!