Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Agli idoli del paese,
agli dèi potenti andava tutto il mio favore.
Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero.
Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi:
la mia eredità è stupenda.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Questo è uno di quei salmi che mi accompagnano da una vita e oggi voglio condividerlo con te! Un pomeriggio stavo camminando con un amico e, quasi spontaneamente, abbiamo iniziato a pregare insieme questo salmo, sottovoce, gustando ogni singola parola…

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio…

La musicalità del salmo si accordava con i nostri passi, e noi vivevano nell’amore di Dio queste parole costatando come la protezione di Dio è reale, forte e costante. A volte si manifesta attraverso il sorriso di Caterina, la pacca sulla spalla di Giuseppe, il bacio di mamma. Altre volte tramite quella pace che quasi tocchi nella preghiera, o ancora in quella consapevolezza improvvisa di essere amato da Dio, essere al centro del Suo Cuore Innamoratissimo.

Il salmo può essere suddiviso in tre parti.
Nella prima parte, oltre all’introduzione, è illustrato come vive male chi cammina lontano dalla verità, lontano dalla casa di Dio. E il salmista chiude questa prima parte dicendo: di tutte queste cose non ne voglio sapere, perché io sono del Signore!

La seconda parte afferma proprio questa proprietà esclusiva: eredità, ripetuta due volte, vuol dire anche, in termini giuridici che io sono del Signore, gli appartengo e nessuno al mondo può avermi, proprio nessuno! Guarda: c’è il testamento, la sua croce, insanguinata e gloriosa dice che mi ha comprato a caro prezzo, ma non solo! La sua vita mi è data in eredità, come la pianta che è innestata: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.” (Gal 2,19-20). Non perché ho fatto il bravo ma perché la vita di Dio è entrata nella mia vita, e mi ha risanato.

La terza parte, che termina il salmo, riafferma l’opera del Signore nella mia vita: non mi abbandona e m’indica il cammino; questo vuol dire che cammina con me, passo dopo passo, in una fedeltà che solo Dio e il suo cuore pazzamente innamorato può avere: alleluia!