Qui puoi leggere il brano di riferimento.


Quante volte in una giornata facciamo esperienza di avere molti padroni. Vediamo un po’ chi sono.

Tu stesso, che ti comandi sempre: tante, troppe cose, atteggiamenti. Fai questo, vai lì, lavora, produci, sii il migliore in tutto. Poi, se hai la grazia di averlo, il tuo datore di lavoro, e anche lui esige da te professionalità, dedizione e puntualità. La famiglia: eh certo, non ti puoi sottrarre ai doveri di coniuge, genitore, figlio? Potrai aggiungere altri padroni, in qualsiasi ambito si muova la tua vita. Poi ci sono i padroni più subdoli: invidia, gelosia, competizione… insomma per farla breve tutto ciò che è negativo, e questi padroni, oltre allo stress, ti portano alla rovina. Gesù ti dice che non puoi servire due padroni, figurati se sono di più! Alla fin fine il cuore è uno, tu sei uno, e non puoi frammentarti in mille persone. Gesù ti dice: ritorna a essere uno, con delle priorità, dando spazio a ciò che è più importante, in una scala di valori illuminata dal Vangelo, che è Parola di Vita.
Il brano continua e Gesù per tre volte in poche righe ci dice: “Non preoccupatevi.” Di che cosa? Di tutto ciò che è fondamentale e irrinunciabile per la nostra sussistenza: mangiare, bere, vestirsi. E poi in generale riassume: “Non preoccupatevi del domani.” Gesù per caso ci invita alla superficialità, alla semplicioneria? Sicuramente no, e ben sappiamo quanto è difficile a volte impossibile arrivare alla fine del mese! Ci vuole dire un’altra cosa, più profonda e sottile: ok, fai del tuo meglio per gestire le poche risorse che hai, però prima ancora, rivisita quali siano i valori della tua vita, i capisaldi, e vedi se tra i tuoi padroni c’è anche Lui. Se accogli il Signore nella tua vita, non ti dico che tutto andrà bene e non avrai più problemi, perché non è assolutamente così, ma saprai dare il giusto peso alle cose e agli avvenimenti.
Ok, ma domani? “A ciascun giorno basta la sua pena”.