Il frutto dello Spirito è amore
(Gal 5,16-25)

Fai fatica a capire cos’è, o meglio, chi è questo Spirito Santo. Cerchi di dargli un volto, di personificarlo, ma sfugge alla tua comprensione. Allora usi i simboli: il fuoco, la colomba, l’unzione, l’acqua… Niente da fare, rimane qualcosa di lontano, di nebbioso e indefinito, senza un perché, senza senso. Quando c’è nebbia (in val Padana siamo esperti!) è inutile sfrecciare sulle strade: la guida si fa attenta, si va cautamente, cercando di stare in carreggiata. E noi facciamo così: non sappiamo bene chi sia lo Spirito Santo, ma san Paolo ci viene incontro con i suoi fendinebbia: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. Ora la nebbia si fa meno fitta: lo Spirito Santo è sicuramente una bella persona, se i frutti sono questi. Ma attenzione: san Paolo usa il singolare: IL frutto, il frutto dello Spirito è l’amore, tutti gli altri sono conseguenza di questo frutto. Il frutto dello Spirito è amore. Che cos’è l’amore? No fermi tutti sennò non ne usciamo più. Ci basti sapere che l’amore è dono di sé per il bene dell’altro, chiunque esso sia: coniuge, figlio, fratello, amico, conoscente, sconosciuto. L’amore è dono. Possiamo allora dire: il frutto dello Spirito è dono.

Se le cose stanno così, ogni tuo gesto d’amore è dono, è presenza di Dio, è Spirito Santo che fluisce, che torna e ritorna nella tua vita, nella vita di chi avvicini. Ma anche ogni tuo respiro, ogni tuo giorno è dono, dono, dono. Dono di un Dio pazzo d’amore, che non sa fare altro che donare e donarsi, continuamente. Come il vento che non puoi rinchiudere, così è lo Spirito Santo impossibile da incasellare nelle tue piccole categorie mentali. Non vedi il vento ma vedi i suoi effetti; non vedi lo Spirito ma vedi i suoi doni, tocchi con mano i suoi effetti. Questo vento porta via la nebbia, spiana il cammino e libera l’orizzonte, permettendoti di proseguire più speditamente verso la meta.

Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità
(Gv 15,26-27; 16,12-15)

Lo Spirito è dono, e il dono è l’amore. Questo dono non è un oggetto inanimato, un soprammobile: lo Spirito Santo è potenza creatrice, è forza, è fuoco, luce, gioia. Senza Spirito Santo Dio non avrebbe potuto creare, senza Spirito Dio stesso sarebbe monco, incompleto, mancante. Lo Spirito è il respiro di Dio, lo Spirito sei tu quando dai spazio, tempo ed energie a Dio, quando ti lasci possedere dal dono e non dall’egoismo, quando decidi di fare vincere l’amore e non la vendetta, il perdono (per-dono, appunto) e non la condanna.

Lo Spirito ti guida a tutta la verità, in altre parole: lo Spirito sbroglia la matassa della tua vita, spesso così intricata. Quando non ci capisci più niente e vorresti solo un paio di forbici per tagliare il filo tremendamente annodato, impigliato tra i rami dei tuoi brutti quarti d’ora, lo Spirito, senza bacchetta magica, ti è vicino, ti assiste fattivamente, e quando ne hai bisogno funge anche da caricabatterie, consolandoti e stringendoti in un abbraccio di pace. Questo non significa che con lo Spirito è tutto facile e immediato: basta vedere Maria, chiamata “Sposa dello Spirito Santo”, che pur essendo sua moglie non ha avuto vita facile… ma Lei si è sempre affidata e fidata del Marito, non supinamente, ma con tutta la forza di una donna che ama e che si lascia amare, in uno scambio continuo di doni, o meglio, di Dono.

Lo Spirito Santo è qui, stai con Lui, crea in te uno spazio per accoglierlo, ascoltalo, parlagli, confidati. Lui è Amore, nient’altro che Amore.