Spesso ti capita di pensare che solo tu vivi situazioni assurde, difficili, complicate e contorte, che la gente “normale” non si sognerebbe neppure di vivere; situazioni che assorbono tutte le tue energie, creandoti stress da urlo, acidità di stomaco ed emicranie da record. Ebbene, ho una bella notizia per te: anche Gesù Cristo è nato in una situazione per niente rosea, anche se ormai il Natale è vissuto dai più come festa di scintillii, regali, grandi fiocchi, addobbi e babbinatali ovunque. L’inizio del vangelo di oggi ci dice che Dio si incarna non in una favola a lieto fine, non in un regno fatato, ma assume totalmente la nostra natura umana, passatemi il termine: assume anche tutti i nostri casini esistenziali, e li vive fino in fondo.

Non gli fanno paura né schifo le nostre giornate in cui ci arrabattiamo per risolvere una situazione spinosa, accoglie ogni nostra dimensione e la vive in prima persona, Luinon, il Figlio di Dio. Allora nellr nostre apnee in cerca di soluzioni, cetchiamo il suo sguardo, tendiamo le nostre mani per stringere le sue. Non è fuga dalla realtà, ma anzi: abitare la realtà di ogni giorno con ls consapevolezza rinnovata che DIO è dei nostri, è dalla nostra parte. Noi siamo dalla sua? Solo allora sarà Natale, il Natale di Cristo, non in una fredda e inospitale grotta, ma nei meandri del tuo cuore, assetato di pace.