«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?»
Mt 11,2-11

Dividiamo sempre tutti e tutto in sole due categorie: buoni e cattivi, santi e peccatori, credenti e atei. O sei dentro o sei fuori, e non si discute. Qualcuno un giorno mi disse che tra il bianco e il nero c’è una meravigliosa sfumatura di grigi, ma spesso i nostri occhi non colgono le sfumature, così presi dal dover etichettare chiunque incontriamo, fosse pure lo sconosciuto nel bus o la massaia al mercato.

Ad esempio: o hai fede in Dio o non ce l’hai. E se hai fede devi essere integerrimo, candido e perfetto, altrimenti sei un incoerente (solo tu eh). Se non hai fede sei un ateo convinto, senza appello. Eppure ci riempiamo sempre la bocca che ognuno ha i suoi tempi, che tutti possiamo migliorare… ma rimangono belle parole: lasciamo che la nostra vita e le nostre relazioni siano decise dal bianco o nero, dentro o fuori.

Giovanni il Battista fa una domanda a Gesù: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» Giovanni, ma come? Proprio tu! Sei suo cugino, credi in Lui e adesso di punto in bianco fai questa domanda? E non è un piccolo dubbio di fede: metti in dubbio se Gesù è davvero il Figlio di Dio, tutta la tua fede viene sbriciolata da questa domanda!
Ebbene sì proprio io, Giovanni vivo questa fatica di fede, ma ti assicuro: tutti i santi l’hanno vissuta, anche la Madre Maria, e ti dirò di più: se la tua fede è certa, granitica, se la tua fede non ha mai momenti di buio, di stand-by, se la tua fede non ha bisogno di essere riaccesa, rassicurata, accompagnata, allora la tua non è fede, ma adesione a un pensiero, a una corrente filosofica; sei un fan di Gesù Cristo, fai il tifo per Lui, ma la tua vita è un’altra cosa, non è invasa dall’onda del Vangelo, è ben isolata, e neanche Dio ci può mettere piede.  Avere fede significa aderire con tutto se stessi non a delle dottrine, ma al Vangelo di Cristo, significa dare a questo Vangelo il potere di sconvolgere la propria vita, di plasmarla, di cambiarla, accettando tutto come risposta d’amore a Dio e al mondo.

La fede che scricchiola di Giovanni non è fuori luogo: è la prova provata che Dio vuole davvero essere uno di noi, senza sconti. E non va a cercare il primo della classe o il figlio del dirigente aziendale (con tutto il rispetto per costoro): cerca persone ordinarie, come me e te, che si fidino di Lui, e che sappiano affidarsi totalmente, non a un’idea, non a un filosofo, non a un profeta, ma a Gesù Cristo, “autore e perfezionatore della nostra fede” (Eb 12,1).

Proprio queste fedi così faticose tracciano una via: “egli preparerà la tua via”. Egli è Giovanni, ma facciamo un giochino: al posto di “egli” metti il tuo nome: tu preparerai la via del Signore, proprio tu che fai tanta fatica a stargli dietro, tu che hai mille dubbi, tu che sei stanco, stanca di camminare: stai preparando la sua via!

Paolo VI dice: “Maria ha camminato nell’oscurità della fede. In questo sta la sua beatitudine ed è per questo che è benedetta. Ha lasciato spazio a Dio in sé e, stupita per questo mistero che prendeva carne nel suo grembo, avvolta dall’ombra dello Spirito Santo, non ha saputo che intonare il meraviglioso cantico del Magnificat”.

Con questo spirito genuinamente natalizio ti auguro buona domenica!