Lc 1,26-38

Ciao Maria!La vita è fatta di relazioni, e queste la plasmano, la orientano, in una danza che percorre i giorni, i mesi, gli anni. Una persona che abbiamo definito “conoscente” è diventato il nostro coniuge, quell’altro che non esitavamo a chiamare “amico per la vita” chissà dov’è ora, cosa fa… Le relazioni sono la trama della nostra vita: John Donne affermava: “nessun uomo è un’isola” per indicare come la nostra vita (che spesso intendiamo come proprietà privata del singolo), è formata da tutti questi tasselli che via via ci compongono e ci colorano.

Anche il vangelo è pieno zeppo di relazioni: la più grande, la più bella, è quella di Dio con le sue creature, con i suoi figlioli… Ma poiché Dio non ci ama come massa informe di umanoidi, ma singolarmente, personalmente, in modo unico, come se ognuno di noi fosse l’unico essere vivente della terra, oggi contempliamo a bocca aperta la stupenda, meravigliosa relazione tra Dio e Maria. Il brano è quello dell’annunciazione, ossia il momento storico e concreto in cui Dio decide di diventare uno di noi, uno con noi, e lo fa chiedendo la collaborazione di una ragazzina… Sono stati versati fiumi di inchiostro sull’abbassamento di Dio, ma ancora non è chiaro dentro di noi, o meglio: riconosciamo questo chinarsi di Dio sull’umanità, ma non ci lasciamo sconvolgere la vita da questo miracolo d’amore. Torniamo a Maria: ascolta cosa le dice l’angelo, chiede chiarimenti, e poi, non perché le sia tutto chiaro, non perché abbia colto tutti i dettagli, ma solo come conferma di quella relazione d’amore che è tutta la sua vita, risponde con il suo “eccomi”.

Questo “eccomi” darà a Maria la forza e il coraggio di stare in piedi sotto la croce del Figlio, di vivere il massimo del dolore e dell’amore. Allora il vangelo di oggi è quella forza propulsiva che dà senso e vigore a tutta la vita di Maria: l’annunciazione è l’inizio di una relazione nuova di Maria con Dio, e di tutta l’umanità con Dio. E’ come se Dio chiedesse a ciascuno di noi: “Posso essere tuo fratello?” Torniamo alla fonte delle nostre relazioni, umane o divine che siano, e da lì, facciamo pulizia di quanto ci deturpa la vita o ci annebbia la vista. Questo Natale sia avvero il Natale di Gesù, fratello nostro. Permettiamogli di amarci.

Buona domenica!