Quand’ero bambino e poi adolescente, in chiesa e in oratorio si usava cantare un canto perlopiù dimenticato: Camminerò.Dopo tanto tempo ripenso a quel canto e lo vedo quasi una profezia ma anche una promessa.

Camminerò, camminerò, nella tua strada Signor.
Dammi la mano, voglio restar, 

per sempre insieme a te.


Capite che era già una consacrazione all’amore di Dio? Sicuramente io e tanti altri cantavamo e basta, ma il Signore ascoltava e preparava la strada. Chiedevamo di darci la mano, senza sapere che la strada a volte si sarebbe fatta tortuosa, difficile, quasi impossibile da percorrere. E anche se mi fossi trovato davanti a un muro invalicabile “voglio restar per sempre insieme a Te.”

E se tutti ti dicono: “Dai lascia perdere, hai visto cosa ti sei guadagnato a stare con Dio?” 

E se anche io, in mezzo alla tempesta, mi sento perduto finito, spacciato, quel canto mi rincuora:


“Or non mi importa se uno ride di me,
Lui certamente non sa,
del gran regalo che ebbi quel dì”,


Eh sì, davvero un gran regalo, un regalo che spesso costa sangue, dolore e morte, ma è il regalo della vita, del dono di se stessi a Dio e al mondo, affinchè il sorriso di Gesù possa contagiare tutti i cuori.

Camminero'

Signore Gesù, non so dove mi condurrai,
non l’ho mai saputo nè capito. Fa’ che ogni passo
non sia il passo del condannato a morte
che ormai per lui è finita,
nè il passo dell’ingenuo che vede solo rosa,ma il passo di un uomo
che ha creduto all’Amore,
di un uomo che vuole essere Amore,
di un uomo che non si ferma
davanti a nessun ostacolo,
percchè “forte come la morte è l’amore” (Ct 8,6).